Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città - Bologna - fino al 31 dicembre 2023


Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città - Bologna - fino al 31 dicembre 2023
statua della dea Sekhmet - altezza 213 cm
Museo Civico Archeologico - Via dell'Archiginnasio, 2, Bologna - Emilia-Romagna

Categorie: Arte
Tipo: Mostra

Quando
07 luglio 2021 - 31 dicembre 2023

Prezzo: Intero: 6€ - Ridotto: 3€ - Ridotto speciale: 2€
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Mostra a cura di Daniela Picchi

Fino al 31 dicembre 2023 un'ospite di eccezionale rilievo ha trovato dimora presso il monumentale atrio di Palazzo Galvani grazie alla generosa collaborazione del Museo Egizio di Torino che ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna, di cui il museo torinese conserva una delle più grandi collezioni al di fuori dell'Egitto, composta da 21 esemplari.

Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero "la Potente", venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), allo scopo di adornare il recinto del suo “Tempio dei Milioni di Anni” a Tebe Ovest.

Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell'anno, così da creare una vera e propria "litania di pietra", con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano. La regolarità dei riti in suo onore servivano infatti a placarne l'ira distruttrice che la caratterizzava quale signora del caos, della guerra e delle epidemie, trasformandola in una divinità benevola e protettrice degli uomini.

Nella collezione egizia del Museo Civico Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che - grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono proveniente dal Museo Egizio di Torino - potrà così riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando una proficua occasione di confronto e ricerca scientifica.

Sekhmet, la Potente
Il pantheon egizio conta numerose divinità femminili associate al culto solare e una di queste è Sekhmet, il cui nome significa “la Potente”. La temibile dea era considerata dagli Egizi l’Occhio del Sole, emblema del potere divino che tutto vede, la Furia nel mondo degli dei, che si erge sotto sembianze di serpente Ureo anche sulla fronte dei sovrani, proteggendoli.
Come racconta il Mito della Vacca Celeste, attestato per la prima volta durante il regno del faraone Tutankamun (1333-1323 a.C.), il demiurgo Ra aveva inviato Sekhmet sulla terra per punire gli uomini in rivolta contro gli dei. La leonessa, inebriata dall’odore del sangue, avrebbe annientato l’intero genere umano se Ra non fosse intervenuto nuovamente, su suggerimento del dio della saggezza Thot, facendo versare in un lago una grande quantità di birra colorata con ocra rossa. Attratta dal colore e pensando si trattasse di sangue, la dea ne bevve sino ad ubriacarsi, dimenticandosi del precedente odio verso gli uomini e trasformandosi in Hathor, il principio femminile creativo, al quale era associato anche l’arrivo della piena del Nilo in Alto Egitto. Tale trasformazione non sorprende se si considerano le divinità egizie come manifestazioni diverse di un più ampio concetto di divino.
La pericolosa e furente Sekhmet, oltre a poter inviare sulla terra pestilenze e malattie, adeguatamente adorata, era anche in grado di prevenirle e guarirle, tanto da avere un sacerdozio, quello dei “puri sacerdoti di Sekhmet”, dedito alla cura delle vittime colpite da afflizioni invisibili e apparentemente divine come la peste (definita anche “l’anno di Sekhmet”).
La manifestazione di culto più eclatante nei confronti di questa divinità leontocefala si deve al faraone Amenhotep III (1388-1351 a.C.), che, in occasione del suo giubileo, la celebrazione del trentesimo anno di regno, trasformò le litanie innalzate per placare Sekhmet negli ultimi cinque giorni di ogni anno, i Giorni dei Demoni, in una impressionante litania di pietra, facendo scolpire oltre 700 sculture rappresentanti la dea in posizione stante e assisa in trono. Per quanto le statue siano state rinvenute in diverse aree templari tebane (numerose nel Tempio di Mut a Karnak, Tebe Est), molti studiosi ritengono che la loro collocazione originaria fosse Kom el-Hattan, il “Tempio dei Milioni di Anni” di Amenhotep III a Tebe Ovest, e in particolare il cortile solare al suo interno. In tale maniera il sovrano si garantiva la protezione della dea in terra e partecipava del periplo divino del sole del quale Sekhmet era una manifestazione.

Date
dal 7 luglio 2021 al 31 dicembre 2023

Orari
La mostra osserva gli stessi orari di apertura del Museo Civico Archeologico
Lunedì e Mercoledì: ore 10-13
Martedì: chiusura settimanale
Giovedì e Venerdì: ore 15-19
Sabato, Domenica e festivi: ore 10-19

Biglietto di ingresso
Intero euro 6,00
Ridotto euro 3,00 *
Ridotto speciale euro 2,00 *
gratuito **

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ABBONAMENTI AL MUSEO - CARD CULTURA
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* Info Ridotto
.visitatori di età superiore ai 65 anni
. gruppi di almeno 5 unità (solo se accompagnati da una guida turistica autorizzata)
. gruppi di almeno 5 unità (con servizio didattico del museo)
. enti e associazioni convenzionati (soci FAI, possessori fidelity card Lloyds Farmacia e soci Bologna Festival,  soci TRA Treviso Ricerca Arte con tessera relativa all'anno in corso, possessori card "Riparti con Coin" - riduzione valida per le collezioni permanenti e per le mostre temporanee direttamente organizzate dall'Istituzione).
. secondo biglietto in caso di ingresso, nello stesso museo e nello stesso giorno, a collezioni e mostre temporanee
. RIDUZIONE SPECIALE GRUPPO MONTI SALUTE PIÙ: vedi QUI le specifiche

Speciale
. visitatori di età compresa tra i 18 e i 25 anni

** Info Gratuito
.visitatori di età minore o uguale ai 18 anni
. ingresso gratuito per il personale educativo (insegnanti, educatori, pedagogisti, collaboratori) delle scuole materne e dei nidi d'infanzia del Comune di Bologna
. partecipanti a percorsi a carattere straordinario di mediazione culturale in forma di visita
. studenti Scuole Secondarie di Secondo Grado
. studenti universitari muniti di tesserino
. due accompagnatori per gruppo scolastico
. 1 accompagnatore per gruppo di almeno 10 unità 
. 1 accompagnatore di minore che partecipa a laboratori programmati dal museo
. giornalisti muniti di tesserino
. persone con disabilità e loro accompagnatori
. Soci I.C.O.M. con tessera in corso di validità
. guide turistiche munite di tesserino
. soggetti elencati art. 4 comma 3 lettera a, b, d, e, f, g, h, i -Decreto n. 507 del 11/12/1997 e ss.mm. (anche studenti e docenti del Conservatorio e di altri istituti equiparati di cui alla lett. h)

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