Le quattro stagioni - Marina di Pietrasanta - 11 agosto


Le quattro stagioni - Marina di Pietrasanta - 11 agosto
Le quattro stagioni
Teatro La Versiliana - Viale Enrico Morin, 16, Marina di Pietrasanta, Lucca - Toscana

Categorie: Danza
Tipo: Danza

Quando
11 agosto 2022 21:30

Prezzo: a partire da: 17.25€
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Le quattro stagioni è il 30° spettacolo che il coreografo Fredy Franzutti realizza, nel 2012, per il Balletto del Sud, oggi una delle compagnie più apprezzate del panorama nazionale.

L’argomento trattato utilizza le stagioni per riflettere sulle fasi della vita dell’uomo. Le stagioni della vita o meglio dei sentimenti non sono dettate da mutamenti scadenzati da giorni del calendario, ma sono legate alla reazione emotiva de “l’uomo collettivo” agli eventi che accadono.
Per sostenere la tesi Franzutti affida la legazione dei quadri danzati ai versi del poeta inglese (americanizzato nel 1939) Wystan Hugh Auden e alla sua analisi,“peggiorista” – attributo che Auden aveva coniato per sé – della società dell’uomo comune definito “l’ignoto cittadino”.
I testi sono interpretati dall’attore Andrea Sirianni.
Alle note di Vivaldi si alternano in contrasto le melodie ritmate di John Cage che non solo ci portano alle esigenze dell’uomo moderno (al dissapore e all’amarezza che il confronto con la società ha generato), ma anche alle straordinarie potenzialità espressive di questa età dell’ansia che abbiamo chiamato contemporaneità.

Se dunque la personale primavera è il rapporto con l’amore, il calore dell’estate è l’allegoria dell’immobilità, intesa come inabilità e incapacità di cambiamento, o come disinteresse delle disgrazie altrui (come nell’Icaro del fiammingo Pieter Bruegel).
L’autunnale caduta delle foglie e l’arrivo della pioggia insistente ci riporta alla routine dei pendolari, al modo pratico e consueto di procedere nell’attività quotidiana. Il rumore dei tuoni ci rinnova la paura delle persecuzioni, l’ingiallimento della natura rimanda alla consapevolezza d’appartenenza ad una società incline al marcire e spaventati dall’oscurità delle nubi, perché non vediamo dove stiamo, ci sentiamo (come scrive Auden) persi in un mondo stregato, bambini spaventati dalla notte.
Il gelo invernale cala con la morte: la fine del rapporto, la morte del compagno di viaggio, la morte della persona amata. La morte che rende inutile qualsiasi reazione. “Tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. Perché niente servirà più a niente”

Ma le stagioni delle emozioni, come le stagioni metereologiche, non durano per sempre e anche quelle ritornano, si alternano, ci sorprendono: E dopo il gelido inverno di un terribile lutto può ritornare una primavera d’amore. Scopriamo che l’alternarsi delle stagioni delle emozioni altro non è che la Vita in una società con la paradossale centralità riservata a chi non conta nulla – quei cittadini ignoti che il potere modella come cera, l’industria sfrutta come servi e l’arte canta come eroi.

Lo spettacolo, una delle produzioni più moderne del repertorio della compagnia, ha riscosso, fin dalle prime rappresentazioni, ottimo riscontro di pubblico e lodi dalla critica ed ha replicato in importanti festival e teatri italiani come il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro Verdi di Pisa, il Teatro Team di Bari, il Festival Armonie D’arte di Scolacium, il Festival di Paestum e nei circuiti del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, dell’Umbria, della Sicilia e della Puglia.

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