Il museo nascosto - Bologna - dal 23 ottobre al 18 gennaio


Il museo nascosto - Bologna - dal 23 ottobre al 18 gennaio
Esposizione di radio Telefunken, 1951 -
Bologna, Museo del Patrimonio Industriale, Archivio Fotografico, Fondo Fototecnica
bolognese
Museo del Patrimonio Industriale - Via della Beverara, 123, Bologna - Emilia-Romagna

Categorie: Arte
Tipo: Mostra

Quando
23 ottobre 2025 - 18 gennaio 2026

Prezzo: Intero: 5€ - Ridotto: 3€ - Ridotto speciale 19-25 anni: 2€ - Gratuito: possessori Card Cultura
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Dal 23 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 il Museo del Patrimonio Industriale del Settore Musei Civici del Comune di Bologna è lieto di presentare un aggiornamento espositivo dal titolo Il museo nascosto. Il progetto intende promuovere una riflessione sui depositi aperti, come possibilità per promuovere un più ampio accesso al patrimonio culturale e offrire un’ulteriore opportunità di apprendimento, scoperta e coinvolgimento per tutte e tutti.

L’aggiornamento espositivo rappresenta un’occasione unica per esplorare e conoscere più a fondo la ricchezza del patrimonio industriale bolognese. Si propone infatti di riscoprire oggetti normalmente conservati nei depositi museali per ragioni di spazio e tutela, portandoli in dialogo con il percorso espositivo permanente. Analogamente, una selezione di documenti provenienti dalla Biblioteca e dall’Archivio del museo viene esposta per raccontare - insieme agli oggetti - storie di istruzione tecnica, imprese, tecnologie, prodotti e uomini che, con il loro lavoro, hanno contribuito a plasmare l’identità culturale e produttiva della città.

Una selezione di oggetti e documenti inediti dialoga e arricchisce il percorso dedicato alle collezioni dell’istituzione Aldini Valeriani, la più antica scuola tecnica della città di Bologna fondata nel 1844, già visitabile nell’allestimento permanente. Strumenti scientifici, modelli, fotografie, disegni sono testimoni così di uno stile didattico-educativo in continua evoluzione che, dopo decenni di sperimentazioni, porterà negli anni Settanta dell’Ottocento alla definizione di un metodo didattico originale e innovativo, adottato dall’Istituto Tecnico Aldini Valeriani, detto “Scuola-Officina”. Operai, tecnici e imprenditori formati da questa grammatica del lavoro manuale saranno artefici dello sviluppo industriale bolognese tra Otto e Novecento. La modernità dei programmi scolastici dell’Istituto è comprovata dai materiali esposti. Ne è un esempio il modello di vite di Archimede, premiata con una medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Parigi del 1867. Questo riconoscimento fu solo il primo di una lunga serie di 14 onorificenze conseguite tra fine Ottocento e inizi del Novecento, tra cui 8 medaglie d’oro. I premi raccontati nel nuovo allestimento non sono solo quelli ricevuti, ma anche quelli consegnati, come illustrano i documenti dedicati al “Concorso Aldini per Premi ad Artieri” (1880-1924): una competizione rivolta a operai e artigiani residenti in città, volto a premiare idee, macchine e strumenti caratterizzati da novità tecniche, perfezionamenti rilevanti o concezioni moderne.

Il museo nascosto non parla solo di oggetti, ma anche di persone. Una delle figure più rilevanti è senza dubbio quella dello scienziato e inventore Sebastiano Zavaglia (Molinella, 1824 - Bologna, 1876), che dal 1863 diresse il Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica Applicata di Bologna. L’allestimento propone una selezione di documenti d’archivio (quaderni e appunti ricchi di osservazioni e disegni), una selezione di fotografie degli apparati più significativi acquisiti da Zavaglia e alcuni suoi studi che testimoniano l’eclettismo e il dinamismo del Gabinetto, il cui valore è riconosciuto a livello europeo. Si trovano inoltre esposti i due planetari Terra-Sole e Terra-Sole-Luna, costruiti a scopo didattico da Zavaglia già negli anni Cinquanta dell’Ottocento. Grazie al suo Direttore, il Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica Applicata entrò in contatto con i maggiori costruttori europei di strumentazione scientifica. Il Museo del Patrimonio Industriale conserva importanti esemplari, come la Tavola didattica della macchina a vapore di Alexandre Clair (1863), per la prima volta esposta al pubblico. Non poteva mancare all’interno del nuovo allestimento un tributo a Giovanni Aldini (Bologna, 1762 - Milano, 1834), fisico, divulgatore, docente in fisica sperimentale all’Università di Bologna. L’uomo che contribuì, con i suoi lasciti, alla nascita delle Scuole tecniche bolognesi nel 1844, antesignane dell’Istituto Tecnico Aldini Valeriani. /Il museo nascosto/ svela un suo modello di leva idraulica, a testimonianza dell’impegno eclettico di Aldini nell’ideazione anche di macchine atte a sollevare contadini e operai dalla fatica del lavoro.

L’allestimento temporaneo si inserisce nel percorso di ricerca promosso dal Museo del Patrimonio Industriale per la costante valorizzazione delle collezioni e la divulgazione della storia industriale di Bologna e del suo territorio.

Museo del Patrimonio Industriale

Collocato nella suggestiva sede di una fornace da laterizi del XIX secolo, il Museo del Patrimonio Industriale studia e racconta la storia economico produttiva di Bologna e del suo territorio dal tardo Medioevo ai giorni nostri. Il percorso espositivo si apre con la ricostruzione dell’organizzazione produttiva dell’antica “Città dell’acqua e della seta” che ha visto Bologna - tra i secoli XV e XVIII - esportare filati e veli di seta in tutto il mondo occidentale. Questa supremazia produttiva entra in crisi alla fine del secolo XVIII quando la Rivoluzione Industriale costringe ad aggiornare saperi e organizzazione del lavoro. La città è costretta a riprogettare il proprio futuro, puntando sulla formazione tecnica come elemento strategico di rinnovamento: nel corso del XIX secolo si afferma, così, l’Istituto Tecnico Aldini Valeriani. Da questa scelta, oltre che dall’esistenza di fattori economici, organizzativi, logistici e amministrativi favorevoli, scaturisce la ripresa produttiva della città nella seconda metà dell’Ottocento che porterà un secolo dopo all’affermazione dell’attuale distretto produttivo. Bologna si configura oggi come un centro all’avanguardia nel campo dell’automazione industriale. La ricchezza e la complessità del distretto viene ricostruita attraverso le sue principali articolazioni produttive: le macchine da pasta, la motoristica e la meccanica. Il Museo collabora costantemente con aziende, enti e istituzioni per promuovere una riflessione sulla trasformazione industriale avvenuta nel territorio bolognese; attiva mostre, iniziative e progetti sulla memoria del lavoro e promuove la valorizzazione della cultura tecnica attraverso laboratori, visite guidate ed esperienze di carattere tecnologico e digitale.

SCHEDA TECNICA

Titolo progetto espositivo

Il museo nascosto

Sede

Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123, Bologna

Periodo di apertura

23 ottobre 2025 - 18 gennaio 2026

Orario di apertura

  • Giovedì, venerdì: 9.00 - 13.00
  • Sabato, domenica: 10.00 - 18.30
  • Chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Orari festività natalizie 2025 - 2026

  • 8 dicembre (Immacolata Concezione): 10.00 - 19.00
  • 24 dicembre (vigilia di Natale): 10.00 - 14.00
  • 25 dicembre (Natale): chiuso
  • 26 dicembre (Santo Stefano): 10.00 - 19.00
  • 31 dicembre (San Silvestro): 10.00 - 14.00
  • 1° gennaio (Capodanno): chiuso
  • 6 gennaio (Epifania): 10.00 - 19.00

Ingresso

  • Intero: € 5
  • Ridotto: € 3
  • Ridotto speciale giovani tra 19 e 25 anni: € 2
  • Gratuito: possessori Card Cultura

Informazioni

Ringraziamo Ufficiostampabolognamusei per la segnalazione

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