Yorick - Scandicci (FI) - 10 e 11 novembre


Yorick - Scandicci (FI) - 10 e 11 novembre
Teatro Studio Mila Pieralli - Via Gaetano Donizetti, 58, Scandicci, Firenze - Toscana

Categorie: Teatro
Tipo: Teatro

Quando
10 novembre 2018 21:00 - 11 novembre 2018

Prezzo: 14€
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“...Dove sono ora i tuoi lazzi, le tue capriole, le tue canzoni, i tuoi lampi di allegria, che facevano scoppiare dalle risa l’intera tavolata?” Amleto, parlando di Yorick con le ossa del suo cranio tra le mani.

“La scomparsa”, “la dipartita”, “si è spento”, “ci ha lasciato”, “è mancato all’affetto dei suoi cari”, “i parenti piangono”, fino ai trapezismi di “è tornato alla pace del Signore”, “è terminata la giornata terrena” e così via. La parola morte ad indicare ciò che veramente è successo, non c’è mai.
Ecco un esempio di come il linguaggio può aiutarci a scacciare i concetti che vogliamo tenere lontani o addirittura scomunicare. Dovendo esprimere l'inesprimibile, la morte non ha parole, e perciò ne usa in gran quantità nel tentativo disperato di dare espressione a ciò che sfugge alla logica, al buonsenso, all'ordine del discorso che, pur essendo per sua natura tragicamente episodico, finge di essere completo. Si va da una frase all'altra nel tentativo di catturare l'evento, si ricorre persino al silenzio per dare all'evento maggiore intensità. Il linguaggio si rivela così convenzione, strumento corruttibile nelle nostre mani e lungi dall’essere il mezzo più efficace qualora l’obiettivo fosse la vera e pura comunicazione.
Questo lo sanno bene i buffoni, funamboli del senso e della parola, tanto che il loro dire il vero non è poi così necessariamente essenziale, anzi, si alterna indifferentemente a espressioni di stupidità, pazzia o bizzaria e per un attimo, solo per quell’attimo in cui parla il “matto”, il sasso diviene più prezioso del diamante più puro.

Il vento del Fool sparpaglia oggetti e significati, eppure nella confusione che ingenera lascia intravedere stralci di quell’infinito che si contrappone alla nostra possibilità di comprenderlo.

Pronunciata da un matto, la parola assertiva diventa già da subito una parola immaginaria e viene sospeso il suo riferimento al mondo e rende il Fool la possibilità di uno sguardo da un altrove dagli altri non pensato, uno sguardo obliquo che, solo modificando l’orientamento del mondo potrebbe divenire dritto esso stesso.

Yorick, il Fool, il buffone è morto. Questa figura manca totalmente nell'Amleto; manca come presenza: ma è presente come assenza: "Ahi, povero Yorick. l'ho conosciuto, Orazio, un uomo di un brio inesauribile, d'una fantasia senza pari. m'ha portato in spalla mille volte, e adesso…." Ecco dunque che le parole del buffone per eccellenza, talmente folle da mostrarsi al mondo sotto le spoglie di un teschio, non ci sono pervenute se non sotto forma di una sfida: immaginarle.

Le date
10 e 11 novembre Scandicci (Fi), Teatro Studio Mila Pieralli

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