Storia dei calchi dall’antichità ai nostri giorni - Roma - 6 aprile


Storia dei calchi dall’antichità ai nostri giorni - Roma - 6 aprile
Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali - Via Quattro Novembre, 94, Roma - Lazio

Categorie: Conferenze
Tipo: Incontro

Quando
06 aprile 2018 16:00 19:00

Prezzo: gratuito

───────── pubblicità ─────────
contenuto bloccato, accetta i cookie per visualizzarlo
───────── pubblicità ─────────

Venerdì 6 aprile 2018 ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali l'incontro per docenti e studenti universitari sul tema "Storia, realizzazione e diffusione dei calchi dall'antichità ai nostri giorni", a cura di Clotilde D'Amato.
#educaRoma

Atene, II secolo d.C. In alcuni versi del poeta Luciano la statua bronzea di Hermes Agoraios si lamenta di essere impiastricciata ogni santo giorno con della pece, usata per formare uno ‘stampo’, o meglio calco, per la realizzazione di una copia esatta della statua. Altre fonti letterarie, specialmente Plinio il Vecchio (Roma, I secolo d.C.) e ritrovamenti archeologici attestano l’uso di calchi (segnatamente in gesso) in epoche ancora più remote.
Dopo l’età romana non abbiamo ulteriori testimonianze sulla calcatura prima del Rinascimento, quando l’incontenibile interesse per il mondo antico trova in tale pratica, applicata a originali di varia natura, forma e dimensione, una manifestazione saliente. La prima descrizione del processo di formatura, eseguita con il gesso distribuito in tasselli, ci viene fornita da Giorgio Vasari nel suo trattato cinquecentesco. Nel Settecento la produzione di calchi in gesso raggiunge proporzioni tali da provocare per contraccolpo, nei secoli successivi, la perdita di intere collezioni di essi.
Un caso particolare è rappresentato dai calchi della Colonna Traiana realizzati negli anni 1861/1862 e conservati nel Museo della Civiltà Romana: alcuni di questi (insieme ad altro materiale proveniente dallo stesso Museo) sono esposti nella mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa”. La Colonna è un monumento di straordinario valore artistico, ma anche storico perché testimonia le gesta (le due campagne militari per la conquista della Dacia, l’odierna Romania) di un grande imperatore come Traiano. Purtroppo, lo stesso monumento è tanto importante quanto ‘sfuggente’ visivamente, perché le leggendarie imprese di Traiano ben presto eludono lo sguardo del visitatore per correre verso il cielo, lungo le 23 volute elicoidali della Colonna. Al contrario, in virtù della loro natura e disposizione spaziale, i calchi offrono senza soluzione di continuità una fruizione ravvicinata, dettagliata e completa del ‘racconto’ della Colonna che non è possibile effettuare sul monumento originale.

Clotilde D’Amato, archeologa ed epigrafista greca e romana è stata per lungo tempo curatore del Museo della Civiltà Romana, occupandosi principalmente di catalogazione e archivi, di didattica e valorizzazione, di iniziative e progetti culturali di solidarietà e accoglienza.

Prenotazione obbligatoria: tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 21.00);
L'incontro è gratuito;
Numero massimo di partecipanti: 40.
È previsto il rilascio dell’attestato di formazione.

contenuto bloccato, accetta i cookie per visualizzarlo

Potrebbero interessarti anche: