Tipo: Balletto
27 febbraio 2020 21:00
In questo nuovo progetto l’idea principale è lavorare ad una parziale rielaborazione ed una integrazione dell’universo vivaldiano attraverso sonorità contemporanee. Così come Vivaldi era assolutamente consapevole di andare ben oltre i limiti del proprio tempo in un mondo di razionalità, non si preoccupava assolutamente di muoversi contro corrente e proprio in questo consiste la sua genialità.
Da qui l’idea di rielaborare la sua architettura musicale cercando di restituire all’opera musicale le caratteristiche dell’unicità di Vivaldi.
L’aspetto che mi interessa e mi diverte portare in scena è tutta la quantità di enormi pettegolezzi che all’epoca si facevano sul suo conto. Si raccontava di un Vivaldi prete che lascia improvvisamente l’altare sul quale officiava e corre in sacrestia per scrivere il suo tema, quello che aveva in mente in quel preciso momento… per poi tornare a finire la messa. Venne denunciato all’Inquisizione, che però fortunatamente lo giudicò come un musicista ovvero un pazzo, limitandosi a proibirgli di celebrare la messa.
Ho trovato in questo aneddoto una insuperabile fonte di ispirazione per dare forma a una ricerca in danza che ponesse insieme i diversi aspetti del mondo di Vivaldi armonizzandone il lato prettamente artistico con le declinazioni umane più istrioniche e talvolta folli.
Vivaldi fu il primo musicista che componeva col preciso intento di stimolare il gusto del pubblico. Non di assecondarlo, ma di stimolarlo.
(Mauro Astolfi)
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