Tipo: Danza
03 ottobre 2020 18:00
Un progetto di Cristina Caprioli con Pietro Gaglianò
Slittamenti è la presentazione pubblica della Masterclass intensiva ideata e condotta da Cristina Caprioli, coreografa e studiosa italiana residente in Svezia, con la partecipazione curatoriale di Pietro Gaglianò, critico d’arte ed esperto delle politiche del corpo.
La masterclass, in programma dal 27 settembre al 3 ottobre al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze, invita quattro coreografi a presentare un proprio assolo. Sono ammesse opere ancora in lavorazione, non ancora fissate, propense ad assumere nuove forme attraverso la condivisione e il contributo di 8 danzatori/performer e 4 artisti visivi/teorici. Il progetto intende la coreografia come linguaggio in continuo slittamento, pronta a deviare dalla propria disciplina, a navigare in spazi sconosciuti, a lasciare il proprio territorio per abitare la molteplicità. Nel giorno conclusivo, vengono presentati al pubblico gli esiti del percorso d’indagine nella loro forma aperta.
Ingresso gratuito su prenotazione, tel. 055 365707
La partecipazione alla Masterclass è gratuita su selezione
Invio candidature entro martedì 8 settembre 2020
Tutte le info sul Bando alla pagina fabbricaeuropa.net/slittamenti
Cristina Caprioli, nata e cresciuta in Italia, dopo una carriera di danza in Germania e negli Stati Uniti, dal 1983 è residente a Stoccolma, dove negli anni 90 ha fondato CCAP, ancora oggi base di tutto il suo lavoro. Cristina si dedica alla coreografia in varie forme e vari formati – spettacoli, installazioni, esposizioni, film, festivals e pubblicazioni. Ogni lavoro è una ricerca di lungo periodo, che procede parallella a “community projects”, tournée nazionali e internazionali, e attività pedagogiche. Cristina è Professore di Coreografia e ha ricevuto molte borse di studio e numerosi premi.
Pietro Gaglianò, critico d’arte e curatore, approfondisce il rapporto tra l’estetica del potere e le contronarrazioni agite dall’arte, prediligendo il contesto urbano e sociale con una particolare attenzione per i sistemi teorici della performance. Nei suoi libri e nelle sue mostre è centrale la sperimentazione di formati ibridi tra arte e scienze sociali per coltivare la percezione politica dello spazio pubblico e della comunità. Insegna in istituzioni italiane e statunitensi ed è attivo in progetti e reti internazionali che sperimentano pratiche di arte e pedagogia non formale per l’educazione contro la discriminazione.
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