“Non rispondevi alle interrogazioni sui classici. Preferivi incidere sulle braccia ogni sorta di epiteto epico. Guardavi oltre i muri della tua aula. Non hai mai ricordato a memoria i nomi dei tuoi compagni di classe. E durante le assemblee di istituto solevi estraniarti a tal punto da dimenticarti di essere vivo. Ti trovò il custode. In piedi. Avvinghiato a te stesso in un abbraccio infallibile”.
Sul palco, due batterie speculari, accompagnano una postazione elettronica, fra liquidità, respiri orchestrali, cifra sperimentale e tessuti armonici esplorativi.
La data
15 luglio Prato, Anfiteatro Centro Pecci