Tipo: Mostra
13 ottobre 2022 11:00 - 12 marzo 2023 20:00
Palazzo Pallavicini a Bologna ospita una grande esposizione interamente dedicata al padre della pittura metafisica, Giorgio de Chirico.
La mostra dal titolo “De Chirico e l’oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978)” a cura di Elena Pontiggia e Francesca Bogliolo, è prodotta e organizzata da Pallavicini Srl di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e raccoglie un prestigioso corpus di opere del pittore tra i più influenti e riconosciuti del Novecento italiano.
La mostra
La mostra comprende oltre settanta opere provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma e ricostruisce due importanti momenti della pittura dechirichiana: la stagione “barocca” e la stagione neometafisica.
La prima si sviluppa dal 1938 al 1968, quando de Chirico (che nel 1939 lascia Parigi e torna in Italia, dividendosi fra Milano e Firenze, prima di trasferirsi definitivamente a Roma) si ispira a Rubens e ai grandi maestri del calibro di Dürer, Raffaello e Delacroix. Le sue opere, che non sono realiste, vogliono creare un mondo ideale e irreale, una finzione più vera del vero: “noi amiamo il non vero”, e ancora “la realtà non può esistere nella pittura perché in generale non esiste sulla terra”, scrive lo stesso de Chirico. Le opere “barocche” dietro il loro apparente naturalismo sono ancora meta-fisiche (lett. “al di là della natura”), rappresentano una metafisica della natura, ovvero, una natura che in natura non esiste. In mostra sono presenti una serie di importanti autoritratti, come il famoso Autoritratto nudo del 1945 e l’emblematico Autoritratto nel parco con costume del Seicento del 1956. Qui l’artista indossa abiti antichi e si misura con i maestri del passato, dichiara la sua distanza dalla modernità e rifiuta i dogmi del Novecento, rivelandosi come primo artista post-moderno. Sono esposte anche altre opere fondamentali della stagione “barocca”, come Natura morta ariostesca, 1940; La pattinatrice, 1940 (il ritratto della moglie Isabella come allegoria dell’inverno); la terracotta Bucefalo, 1940 (uno dei primi esempi di de Chirico scultore); la serie di Villa Medici (esposta nel 1945 alla Galleria San Silvestro).
Il percorso espositivo continua con la stagione neometafisica relativa al decennio 1968-78, in cui de Chirico ritorna a dipingere gli emblematici manichini, le Piazze d’Italia e altri enigmi, con nuove elaborazioni e invenzioni. È evidente un mutamento di motivi e di significato rispetto alla visione nichilista degli anni Dieci. Reinterpreta con ironia e in forme più serene i temi del passato che si arricchiscono di colori più accesi, di un’accentuata ironia e di toni giocosi, anche se non manca qualche malinconia. Alla pittura pastosa della stagione “barocca”, sostituisce una pittura fondata sul disegno e sulla costruzione nitida delle forme e la mostra documenta questa stagione ultima dell’artista con alcuni capolavori come Ettore e Andromaca, 1970; Il sole sul cavalletto, 1973; I bagni misteriosi, 1974; Le muse inquietanti, 1974; Visione metafisica di New York, 1975.
Orari di apertura
Aperto da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 20.00
La biglietteria chiude 1h prima (ore 19.00 ultimo ingresso)
Aperture straordinarie
7,8,26,27,28 dicembre 2022 dalle 11.00 alle 20.00 (ore 19.00 ultimo ingresso)
31 dicembre 2022 dalle 11.00 alle 17.00 (ore 16.00 ultimo ingresso)
1° gennaio 2023 dalle 14.00 alle 20.00 (ore 19.00 ultimo ingresso)
2,3 gennaio 2023 dalle 11.00 alle 20.00 (ore 19.00 ultimo ingresso)
4 febbraio 2023 chiusura straordinaria ore 24 (ore 23.00 ultimo ingresso)
Chiusure programmate
24,25 dicembre 2022
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