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Tipo: Danza
06 settembre 2020 18:00
Collettivo MINE
Corpi Elettrici
da un progetto speciale di Gender Bender Festival e
della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna
Corpi Elettrici rappresenta un modello virtuoso e replicabile di formazione interdisciplinare tra danza e musica, in grado di coniugare fruttuosamente processi di ricerca e precipitati produttivi. Nonostante i limiti imposti dal lockdown, il progetto è riuscito a superare il gap della presenza fisica sfruttando ingegnosamente le possibilità e le duttilità del digitale, senza scadere, al tempo stesso, nella caducità estemporanea di un ripiego emergenziale in tempi di quarantena. Il buon livello di sperimentazione artistica e la generosa tensione al dialogo, contestualmente a un’attenta e sensibile coordinazione dei due partner ideatori del progetto, fanno di Corpi Elettrici un’esperienza autenticamente euristica, che a buon diritto meriterebbe di essere presa – strutturalmente – a esempio e riproposta, con le opportune integrazioni, anche negli anni a venire.”
Giulio Sonno
Corpi Elettrici è il nuovo progetto coreografico di Collettivo MINE, il gruppo di coreografi formato da Roberta Racis, Francesco Saverio Cavaliere, Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Fabio Novembrini.
Il lavoro nasce inizialmente come un progetto speciale di Gender Bender e del Conservatorio G.B. Martini di Bologna, messo a punto durante il lockdown per far lavorare insieme i 5 dancemaker con 20 allievi e allieve dei corsi di Musica Elettronica e di Musica Applicata.
Da questi incontri, avvenuti nella forma di sessioni in videoconferenza, sono state realizzate 20 brevi opere video, ognuna delle quali è il risultato del dialogo profondo e poetico tra un dance maker e un allievo o un’allieva del Conservatorio.
Da questi 20 video il Collettivo MINE ha messo a punto una nuova creazione per il palcoscenico.
Il Collettivo MINE nasce dall’incontro artistico tra Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia Sisto. È un esperimento collettivo di creazione, di sinergie che si propone di portare avanti un lavoro di ricerca incentrato sulla condivisione di pratiche, sperimentazioni e linguaggi. Dal loro manifesto poetico: “Pratichiamo la poetica del corpo, il movimento, la libertà creativa, l’intuizione, l’immaginazione al di fuori di ogni preoccupazione estetica, nuove spazialità, la multidimensionalità di genere.
coreografia e interpreti: Collettivo MINE | Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia Sisto
produzione: Gender Bender Festival
con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, Fabbrica Europa
composizioni sonore originali: Ladan Abedini, Cristian Albani, Maele Allorio, Pier Francesco Amadei, Mitja Bichon, Gioele Billi, Dario Boschi, Salvatore Bovalina, Yuri Casali, Biagio Cavallo, Lorenza Ceregini, Alessandro Cherubini, Matteo Davoli, Simone Domizi, Alireza Farajan Hamed, Olmo Frabetti, Vicky Koushiappa, Marco Melilli, Marco Menditto, William Succi
sound design: Daniela Cattivelli
sguardo esterno: Giulio Sonno
6 settembre 2020 18:00 / 21:00
Festival Fabbrica Europa 2020
XXVII edizione
3 settembre – 8 ottobre
PARC Performing Arts Research Centre, Parco delle Cascine, Teatro Cantiere Florida, Teatro Puccini _ Firenze
Teatro Studio Mila Pieralli _ Scandicci
Fabbrica Europa è al lavoro per la costruzione di un nuovo territorio del contemporaneo da ripensare attraverso un respiro collettivo, comunitario, politico, vivo. Aperto alla visione e all’attraversamento. Per indagare le misure dello spazio e mettere in gioco lo scandire del tempo grazie ai linguaggi delle arti performative, tra i segni e le identità di grandi maestri e nuove generazioni di artisti, fruitori, cittadini, persone.
Coesi nella ridefinizione dei luoghi, per ritrovare una ritualità antica e contemporanea, verso uno stupore creativo, sociale e militante, che risponda all’esigenza di un riconoscersi.
Dalla creazione interrotta, dalla ferita di un patrimonio immateriale che è la materia viva dell’organismo festival.
Fino al “βίος” che la performance esige per esistere.
È in questa prospettiva al tempo stesso “taumaturgica” e fisica che Fabbrica Europa è attiva per condividere con artisti e pubblico tale attraversamento, a partire dal processo da cui l’immateriale prende forma, passando dallo stato di idea a quello fisico, mostrandone il processo. Passo per passo. Per ritrovare il senso. Il valore dell’esperienza.
Lo spazio aperto e lo spazio chiuso dialogano tra le architetture e l’ecosistema con connessioni di continuità. Il parco, la piazza, luoghi inusuali e luoghi teatrali si integrano attraverso l’ausilio dei linguaggi multimediali, a creare ulteriori strati di significato e accompagnando le creazioni dal vivo verso nuove possibilità future, oltre il “campo del festival”. Per svilupparne e inventarne risonanze inaspettate.
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