Cavalleria Rusticana - Milano - 28 dicembre


Cavalleria Rusticana - Milano - 28 dicembre
Cavalleria Rusticana
Teatro Nuovo - Corso Giacomo Matteotti, 20, Milano - Lombardia

Categorie: Opera
Tipo: Teatro

Quando
28 dicembre 2021 21:00

Prezzo: a partire da: 35€
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L'evento è stato ANNULLATO

Opera composta da Pietro Mascagni in un unico atto, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, si ispira alla nota novella omonima di Giovanni Verga.

Ambientata nella Sicilia di tardo Ottocento, una terra lontana a noi non solo temporalmente ma anche socialmente, poiché la condizione di vita dei protagonisti de La cavalleria Rusticana è fortemente condizionata dai rigidi e antichi costumi morali dell’Isola, dove su tutto predominano la legge del più forte, l’orgoglio e l’onore, anche sulle passioni.

Tutto ha inizio nel paese di Vizzini, quando compare Turiddu torna dal servizio militare.
All’alba di una domenica di Pasqua si ode una serenata dedicata a Lola, moglie di compare Alfio, ma non è suo marito a cantarla. Lola ha infatti una relazione clandestina con Turiddu, risalente a prima della leva militare. Inizialmente si sarebbero dovuti sposare Turiddu e Lola, ma con la proroga del servizio ella si stancò di aspettare e sposò Alfio; per ripicca, Turiddu all’inizio si sposò con Santuzza, ma alla fine l’antica passione ebbe la meglio.
Santuzza, scoperto il tradimento, si scontra verbalmente con Turiddu e Lola, arrivando poi, assalita dalla collera, non solo a maledire Turiddu, ma a rivelare tutto ad Alfio. L’uomo, sentendosi ferito nell’orgoglio, sfida il rivale Turiddu in duello all’arma bianca, secondo l’usanza tradizionale. Turiddu sa di essere nel torto, e si lascerebbe uccidere per espiare la propria colpa, ma non può lasciare sola Santuzza, disonorata dal suo tradimento, dunque combatterà con tutte le sue forze. Turiddu, prima di recarsi al duello, saluta sua madre Lucia, raccomandando di fare da madre a Santuzza se lui non dovesse tornare, poi corre via.
Mentre le due donne si abbracciano, si ode un mormorio venire da lontano e poco dopo una popolana urla che Turiddu è stato ammazzato, gettando tutti nella disperazione.

La visione e il dramma della solitudine femminile e dell’onore maschile, ancor più forti in un paese della Sicilia antica, restano intatti nella visione della regia di Alberto Profeta, dando un messaggio forte ma elegante al tempo stesso, che non fa altro che svelare la comune debolezza umana.

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