Tipo: Mostra
19 febbraio 2017 - 01 ottobre 2017
L'arte dei luoghi feriti dal sisma
A seguito dei tragici eventi sismici del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 le aree interne delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata sono state pesantemente colpite con danni rilevanti a persone, beni, attività economiche. In tutta l'area e in particolare quella ricadente nella zona dei Monti Sibillini, è presente un ricco e diffuso patrimonio culturale, gran parte del quale è conservato nelle raccolte dei musei appartenenti alla Rete Museale dei Sibillini, anch'esso interessato dai tragici eventi sismici.
Le diverse tipologie museali (dal settore artistico a quello naturalistico - scientifico fino all'archeologico) che la Rete museale abbraccia, costituiscono l'identità territoriale di quella comunità, l'eccellenza del cui territorio non risiede nelle singole realtà, ma nell'insieme delle singole peculiarità, che vanno salvaguardate e tutelate; le strutture museali appartenenti alla Rete Museale dei Sibillini hanno subìto gravi danni con lesioni e crolli parziali che rendono molti musei inagibili e mettono a rischio il patrimonio in essi conservato. In questa situazione la direzione museale di rete ha adottato una strategia che ha permesso di soddisfare due primarie necessità: la tutela e la valorizzazione del grande patrimonio artistico dei Sibillini. Si è ritenuto necessario procedere urgentemente in via precauzionale al trasferimento e alla messa in sicurezza delle collezioni conservate all'interno dei musei più danneggiati.
Nell’individuazione della sede si è condiviso con gli organi competenti per la tutela dei beni culturale l'obiettivo primario di mantenere l’unitarietà della rete. Attivando poi in tempi rapidi, il recupero, ripristino ed adeguamento delle strutture museali, considerate le "porte di ingresso del territorio", e, nella definizione ICOM, istituzioni “al servizio della società e del suo sviluppo”. Il tutto mantenendo fede a quanto stabilito dalla convenzione associativa stipulata dalle amministrazioni nel 2013, allorquando si diede vita alla costituzione delle Rete Museale dei Sibillini, annoverando tra i principali obiettivi quello di mantenere unito il proprio patrimonio culturale ed artistico in un unico progetto che vede affidare al Museo il ruolo di protagonista, quale strumento di sviluppo culturale del territorio e di coesione sociale, anche nel prossimo difficile periodo in cui le collezioni saranno trasferite lontano dai territori di origine rischiando di perdere il forte e imprescindibile legame con le proprie comunità.
Grazie alla disponibilità del Comune di Osimo e dell'Istituto Campana di accogliere presso la prestigiosa sede storica di Palazzo Campana, in deposito ed in esposizione, le collezioni museali della Rete Museale dei Sibillini e valutata seguito di sopralluoghi tecnici, l’idoneità e la validità degli spazi messi a disposizione e da subito utilizzabili, si è convenuto di stipulare un protocollo di intesa tra il Comune di Osimo, l’Istituto Campana per l’istruzione permanente, la regione Marche, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e la Rete Museale dei Sibillini in cui si stabilisce che il Comune di Osimo, per il periodo in cui le sedi espositive resteranno chiuse in quanto interessate dai lavori di recupero e di ripristino, ospita la Rete Museale dei Sibillini, ricadente nei Comuni di Montefortino, Montefalcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto delle Marche, Loro Piceno e San Ginesio.
