
Tipo: Teatro
13 dicembre 2019 - 15 dicembre 2019
50 minuti di ritardo è un progetto teatrale di tipo performativo, nato da un’esperienza realmente accaduta alla compagnia Malmadur su un aereo della linea Volotea diretto da Mykonos a Venezia, la cui partenza è stata ritardata a causa della presenza di due profughi a bordo. È una riflessione su noi stessi, su come ci esprimiamo quando affrontiamo temi come l’accoglienza e l’immigrazione e sui mezzi di comunicazione che usiamo per farlo.
La scena si apre all’interno di un aereo in attesa di partire, la hostess e gli steward si prendono cura degli spettatori trattandoli come passeggeri, ma l’aereo non decolla. L’attesa porta a una scoperta: il volo non può partire perché a bordo, appunto, ci sono due profughi. Prima di partire c’è una decisione da prendere in merito al loro destino: portarli con sé o lasciarli a terra?
Lo spettatore è messo nella condizione di non avere riferimenti chiari, il piano di discussione è dominato da opinioni superficiali, più o meno condivisibili, senza riscontri né fonti affidabili. Gli strumenti principali scelti per rappresentare questo smarrimento sono i social network, su cui chiunque può esprimersi senza dover dimostrare l’attendibilità delle proprie dichiarazioni. La pagina Facebook della compagnia aerea fittizia “Alitebe” è proiettata sul fondale e gestita dalla regia per tutta la performance: i performer e gli spettatori possono intervenire durante lo spettacolo utilizzando il proprio smartphone, commentando in diretta ciò che avviene, mettendo like ai post della compagnia, pubblicando meme, selfie scattati in platea oppure effettuando delle video-dirette.
50 minuti è la durata sia dello spettacolo che del ritardo sulla partenza del volo, scandita come un conto alla rovescia dalla voce registrata di un pilota invisibile, figura senza volto alla guida del nostro mondo. Questo è il tempo utile all’interno delle nostre vite per fare una scelta sulle vite altrui. Questi sono “i minuti di ritardo”, strappati alla nostra quotidianità, che vengono concessi per fermarsi a riflettere su problemi tanto vicini quanto distanti.
Le date
dal 13 al 15 dicembre Scandicci (Fi), Teatro Studio Mila Pieralli
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